Focus on: HERALD e CIE

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HERALD per l'informatizzazione della PA Primato su scala nazionale per HERALD, la piattaforma SI.net per l’informatizzazione dei procedimenti delle PA: è ora disponibile l’autenticazione al software tramite CIE (carta di identità elettronica).

Diffusione SPID e CIE: a che punto siamo

Come segnalato in uno dei nostri approfondimenti in ambito di identità digitale, i vertici di AgID hanno ribadito la volontà di investire sul progetto SPID, soluzione che, rispetto alle previsioni iniziali, non ha però ancora trovato una diffusione così capillare.

Diffusione che, al contrario, è in constante crescita per la CIE, la carta di identità elettronica. A partire dal 2015 – anno in cui il supporto ha ricevuto il via formale dal legislatore come sostituito della “sorella” cartacea – la CIE ha visto un incremento determinante, complice anche il lavoro del Ministero rispetto alla fornitura verso i Comuni degli strumenti di rilascio. Dai dati che vengono settimanalmente aggiornati dal Team Digitale (fonte innovazione.gov.it/it/progetti/cie), le nuove carte di identità hanno raggiunto le tasche di oltre il 23% della popolazione con un aumento esponenziale rispetto agli anni precedenti.

HERALD: autenticazione tramite CIE

Un dato che ha di fatto aperto un nuovo scenario rispetto ai servizi digitali. La Zecca Poligrafica dello Stato, ente alla guida del progetto CIE, ha infatti reso disponibile agli sviluppatori la possibilità di integrare nei propri sistemi di autenticazione il login tramite CIE.

In questo senso, SI.net si è mossa per implementare HERALD (qui puoi scaricare la brochure in pdf), sviluppando tutte le procedure e le tecnologie per permettere l’usabilità dei servizi informatizzati attraverso la propria CIE. Un primato su scala nazionale che ci ha messo in contatto diretto con il team di sviluppo della Zecca.

È bene ricordare che il meccanismo di funzionamento della CIE, in termini operativi di login, differisce leggermente rispetto a CNS e SPID: senza entrare eccessivamente nel tecnico, la piattaforma si avvale infatti della tecnologia NFC (per intenderci la stessa che ci permette di pagare con carta di credito avvicinando il nostro smartphone ad un pos per esempio). Pertanto la sua fruibilità dipenderà o da un lettore esterno dedicato (non il classico usato per CNS) in caso di accesso da una postazione desktop o da app (rilasciata ufficialmente dal ministero) in caso di accesso da dispositivo mobile. Caso, quest’ultimo, che beneficia inoltre di un’autenticazione di terzo livello, il massimo step tra gli standard di sicurezza attualmente definiti nell’ambito.

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